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Dagli streptomiceti presenti sugli insetti i nuovi antibiotici

Infettivologia Redazione DottNet | 21/02/2019 13:43

Più efficaci di quelli del suolo contro i germi resistenti

 I super batteri allenati a resistere ai farmaci causano centinaia di migliaia di morti ogni anno nel mondo, ma una promettente ricerca, pubblicata su Nature Communications, suggerisce che gli insetti potrebbero essere un inaspettato alleato pronto ad aiutarci in questa battaglia.  Per produrre antibiotici a livello industriale vengono oggi utilizzati i metaboliti prodotti da batteri streptomiceti presenti sulle piante e nel suolo. Un team di ricercatori dell'Università del Wisconsin-Madison, negli Usa, si è invece concentrato sugli streptomiceti presenti sugli insetti. Hanno condotto così l'indagine più ampia sull'attività antibiotica del microbioma di migliaia di specie di formiche, api, mosche, farfalle e scarafaggi: hanno infatti confrontato l'attività dei loro streptomiceti con quella di ceppi provenienti da suolo e piante per vederne la capacità di arrestare la crescita di 24 tipi diversi di germi.

Grazie a una batteria di ben 50.000 test, i risultati hanno mostrato che i ceppi provenienti dagli insetti erano spesso più efficaci di quelli del suolo nell'arrestare alcuni dei più pericolosi super batteri, come lo Stafilococco aureo resistente alla meticillina. I ricercatori hanno quindi realizzato un nuovo composto, a partire dai batteri presenti nella formica Cyphomyrmex, al quale è stato dato il nome di cifomicina (lontana dall'essere disponibile come farmaco reale) che si è dimostrato efficace contro i funghi resistenti alla maggior parte degli altri antibiotici. "Sono necessarie nuove terapie per contrastare la resistenza, ma nessuna nuova classe antimicrobica è stata approvata clinicamente in oltre tre decenni", conclude il team. "L'estrema diversità degli insetti presenta un potenziale inutilizzato da questo punto di vista".

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fonte: Nature Communications

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